venerdì 22 giugno 2012

Arte Nucleare

Enrico Baj, Figura atomica, 1951

Partendo dai presupposti dello Spazialismo, il programma del Movimento Nucleare rimanda sempre alle modalità dell'Informale, ma l'ambito di ricerca è influenzato dall'atomica di Hiroshima e da tematiche affini. La realtà di un'Europa devastata dalla guerra, dagli effetti della bomba di Hiroshima e di Nagasaki, sconvolge in profondità la coscienza storica dell'umanità, incide in modo significativo sulla struttura culturale del tempo e agisce intensamente sulla materia pittorica degli artisti nucleari. L'arte non poteva non risentire di tali conseguenze. 

Come già lo spazio per gli artisti spaziali, l'atomico e il nucleare sono i termini che servono a definire l'ambito di una ricerca proiettata sul futuro, convinta dalla necessità di porre accanto alla memoria negativa, alla paura della bomba atomica, un immaginario declinato in positivo, per aprire le porte di un futuro lontano dagli orrori nucleari del passato. A differenza dell'arte spaziale, che mira al superamento dei confini tradizionali dell'arte, i nucleari concentrano l'azione di rinnovamento sulla pittura, adottando la sperimentazione di tecniche e "nuovi linguaggi", capaci di esprimere "l'universo atomico". Il proposito è dunque espresso nel Manifeste de la Peinture nucléare, 1952, redatto da Enrico Baj. 

Enrico Baj, Bum-Manifesto Nucleare, 1952


Il movimento si configura come una costellazione di stili caratterizzati dal prevalere volta a volta del gesto o della macchia (pittura d'Azione), del segno (pittura segnica) ed anche attraverso particolari impasti o accostamenti di materiali eterogenei (pittura materica), privilegiando, quindi, il linguaggio informale. Come accade in parallelo nell'Espressionismo Astratto, l'enfasi è posta sulla potenzialità espressiva individuale, alla necessità di esprimere liberamente tensioni e pulsioni in modo immediato: "Questione nucleare come atto alla nostra contemporaneità, con un sentimento di angoscia e di speranza allo stesso tempo" (E. Baj, La Pittura spaziale e nucleare a Milano, 1950-1960). "Artisti, quindi, più che nucleari, di un'epoca nucleare" (Lettera di E. Baj, Arte Nucleare. Milano, 1962). 

La loro ricerca in termini di finalità è quindi rappresentativa. Ed ecco che i disastri nucleari calano nelle opere di Baj, come un sipario sullo spettacolo della terra e della natura, dove vivono figure antropomorfe completamente devastate dagli effetti dell'atomo.

Enrico Baj, Due bambini nella notte nucleare, 1956

Enrico Baj, Montagna con sole, 1958

Enrico Baj, Agitatevi pietre e montagne, 1958

Enrico Baj Peinture nucléaire (Dedicato ad André Kuhn), 1952. Courtesy Mazzoleni London Torino

Ancora una volta arte e impegno civile, si coniugano in gesti irripetibili di estrema sensibilità, a favore dell'ambiente e dell'uomo, mediante un messaggio universale che l'arte sa trasmettere. 


Contributo per il Carnevale della Fisica ospitato da Paolo Pascucci. "La Fisica della Terra" è il tema di questa edizione.

domenica 10 giugno 2012

Quando l'Arte É Poesia

Paul Cézanne, Natura morta con sette mele e tubo di colore (non datato).


Ars Poetica

A poem should be motionless in time   
As the moon climbs,

Leaving, as the moon releases
Twig by twig the night-entangled trees,

Leaving, as the moon behind the winter leaves,   
Memory by memory the mind—

A poem should be motionless in time   
As the moon climbs.


*  
                                       
A poem should be equal to:
Not true.

For all the history of grief
An empty doorway and a maple leaf.

For love
The leaning grasses and two lights above the sea—

A poem should not mean   
But be.


Archibald MacLeish 

[Source: POETRY FOUNDATION]



Arte Poetica

Una poesia deve essere palpabile e muta
come rotonda frutta

silenziosa
come antiche medaglie sotto le dita

silenziosa come la pietra levigata dalle maniche
sui davanzali dove il muschio cresce

una poesia deve essere senza parole
come il volo degli uccelli

una poesia deve essere immota nel tempo
come la luna sale

lasciando, come la luna abbandona
a ramo a ramo gli alberi impigliati alla notte,

lasciando, come la luna dietro le foglie invernali,
la mente ricordo per ricordo

una poesia deve essere immota nel tempo
come la luna che sale

una poesia deve essere eguale a...
non una verità

per tutta la storia del dolore
una foglia d'acero e un vuoto portone

per l'amore
le erbe piegate dal vento e due luci sul mare

una poesia non deve dire
ma essere

 
Archibald MacLeish, traduzione di Carlo Izzo, in Poesia, n.200, Dicembre 2005, 400 poeti del Novecento, Crocetti Editore.