H. Matisse, Dance, 1912
"I colori hanno una propria bellezza che bisogna conservare, come nella musica si aspira a conservare il suono; é una questione di organizzazione, del tipo di costruzione che mantiene la freschezza e la bellezza dei colori. Il colore raggiunge la sua piena forza espressiva quando risponde ad un sistema e corrisponde alla carica emotiva del pittore". Henri Matisse
Si tratta di un lavoro profondamente personale, in cui la pittura diventa veicolo, per lasciare libero spazio all'immaginazione, così da vagare in spazi immensi.
Questa è l'intenzione di Matisse, e lo dimostra una lettera in cui scrive di aver cercato "per il cielo un bel blu, il più blu dei blu, l'idea del blu assoluto, e lo stesso vale per il verde della terra, per il vermiglione vibrante dei corpi".
Questo è ciò che fa la musica e la poesia.
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che meraviglia vederlo all'opera, tutto concentrato e creare armonia, con quel sottofondo di musica.
RispondiEliminagrazie!!
...che bel post!
RispondiEliminamolto interessante l'idea di "conservazione" in Matisse: la bellezza, nei colori, così come il suono, nella musica...
Energia, sapevo che ti sarebbe piaciuto:)
RispondiEliminaè veramente meraviglioso osservarlo in piena fase di elaborazione.
joe, le sue opere si presentano, come un’esplosione di colori, estremamente musicali, per intensità e ritmo. Queste soluzioni cromatiche, sono anche evidenti, nella serie di collage intitolati Jazz, 1947. :)
Alle volte io mi chiedo cosa vuole l'artista. O meglio, cosa vuole colui che si interroga e poi fa qualcosa che noi giudichiamo cosa d'artista.
RispondiEliminaL'artista vuole fare qualcosa che non è possibile fare realmente. E allora usa uno strumento sostitutivo. Anche le parole sostituiscono le azioni. E così, per la pittura, colore, forme, linee, piani costituiscono l'alfabeto di quel linguaggio, e la possibilità espressiva varia così tanto che è possibile scrivere dei quadri utilizzando solo alcune lettere e non altre. Che enorme possibilità espressiva! Però, le parole da trasportare, le parole di quel vocabolario espressivo non sono infinite come le parole del linguaggio. Infatti, come si può intuire, i quadri o le note, trasportano sempre un tipo di messaggio: non sono semplici descrizioni di una realtà, sono quella realtà filtrata dalle aspettative e dai desideri di chi la compone, dalle azioni che vorrebbe compiere nella realtà e che non può fare. In questo senso,letteralmente, vediamo la realtà con gli occhi dell'altro.
Quello che tu descrivi bene nel rapporto profondo e complesso tra parola e immagine, non è altro che una delle possibili porte di accesso tra due diverse modalità comunicative che condividono il potere affascinante delle immagini, senza sovrapposizioni, ma che si aggiunge all’altro. Ed è proprio sui modi dell’interpretazione che i cambiamenti appaiono più significativi.
RispondiEliminaMatisse parlando delle sue opere disse: "Tutti i miei accordi cromatici tendono ad una armonia analoga a quella di una composizione musicale".
RispondiEliminaC